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Film senza musica

Tra gli aspetti più problematici riguardanti lo studio della musica applicata vi è la necessità di reperire il materiale video a cui associare le proprie composizioni, ossia quel materiale che servirà da “ispirazione” nella sperimentazione di musiche “originali”, quindi preferibilmente privo di colonna sonora. Scartando a priori il ricorso al genere “muto”, troppo distante dall’attuale modo di percepire gli odierni prodotti audiovisivi, resta uno sparuto gruppo di film intenzionalmente prodotti, per diversi motivi, senza colonna sonora ma completi di dialoghi ed effetti audio.

Prima di esaminare una lista di film utili a tale scopo varrà la pena considerare due importanti aspetti, di cui uno negativo e l’altro positivo, relativi all’utilizzo di questo tipo di materiale.

1. Contro. L’impiego di film o video esplicitamente protetti da copyright, a meno di apposite autorizzazioni (molto difficili da ottenere), se da una parte potrebbe risultare più efficace nella presentazione delle proprie musiche tramite canali privati dall’altra potrebbe rendere difficile la pubblicazione delle colonne sonore ad essi sincronizzate sui portali video come Youtube e Vimeo (in breve, potremmo veder sparire i nostri video da un momento all’altro). Fanno eccezione le produzioni che rientrano nella tipologia “Open source” (si veda più avanti), in massima parte liberamente riutilizzabili e pubblicabili anche con eventuali modifiche, purché vengano sempre citati i crediti della versione originale.
2. Pro. La presenza di dialoghi (soprattutto se nella propria lingua) ed effetti sonori, consente di realizzare commenti musicali più aderenti alle sequenze prescelte, e di trasmettere all’ascoltatore un maggiore impatto emotivo. Spesso nei corsi di musica applicata e soprattutto nei concorsi per colonne sonore si preferisce ricorrere a sequenze tratte da film più o meno conosciuti, private dell’intera parte audio. Tuttavia, la possibilità di tenere conto degli altri elementi, in modo particolare dei dialoghi, e quindi del contesto della narrazione, risulta di notevole importanza anche ai fini dell’apprendimento.

Alcuni riferimenti relativi ai principali generi cinematografici.

THRILLER

Iniziamo dall’esempio più conosciuto, “Gli uccelli” di Alfred Hitchcock, un film alquanto distante dalle altre opere del regista inglese nelle quali la musica ha sempre avuto un ruolo predominante, soprattutto grazie all’apporto del compositore Bernard Herrmann. L’assenza della musica, in tal caso, fu motivata con la necessità di dare risalto ai versi prodotti dagli uccelli, utilizzati quasi come un “crescendo” progressivo, alla stregua di una vera e propria “colonna sonora”, in grado di trasmettere tensione in modo ancora più realistico di un tradizionale commento musicale.
Le sequenze indicate qui di seguito forniscono un buon punto di partenza per sperimentare la realizzazione di musiche in stile “action” e “thriller”.

A. Hitchcock – “Gli Uccelli” (“The Birds”)

Sequenze Action “Festa di Annie” 
Fuga dalla scuola

Sequenza thriller “Scala e attacco nella soffitta”

A. Hitchcock “La finestra sul cortile” (“Rear Window”)

Questo film presenta solo pochissime scene complete di musica, per il resto si presta a commenti musicali di vario genere dalla commedia fino al thriller. Per altro include lunghe sequenze prive di dialoghi (inclusa la scena finale in cui il fotoreporter protagonista viene aggredito nella propria stanza).

R. Zemeckis  “Le verità nascoste” (“What Lies Beneath”)

Film completo di colonna sonora originale ma con un gran numero di scene, in cui si fondono paranormale e thriller psicologico,  lasciate prive di musica.

AZIONE

Nel filone “Disaster movie”, distruzioni ad opera di creature mostruose (in tal caso con esplicito riferimento a “Godzilla”) si inserisce “Cloverfield”, girato interamente con un’unica telecamera a mano e, anch’esso completamente privo di colonna sonora (ad eccezione dei titoli di coda), allo scopo di perseguire il massimo realismo visivo e ottenere il massimo coinvolgimento da parte dello spettatore. Un film in cui abbondano sequenze concitate, supportate da massicce quantità di effetti sonori, utili alla sperimentazione di musiche in stile “action”.

J.J. AbramsCloverfield

HORROR

Similmente al film precedente, questi due film sono stati realizzati in forma di falsi documentari, girati con una sola telecamera ma con mezzi e budgets modestissimi. Qualità video e audio scarsa, in ogni caso anch’essi privi di commento musicale.

D. Myrick /E. Sanchez – The Blair Witch Project

Paranormal Activity

FILM D’AUTORE

Nel genere Drama troviamo alcuni film di autori europei, poco inclini all’utilizzo di musiche nelle proprie opere, e a volte, anche con pochi dialoghi, comunque utili a sperimentare un genere in cui la presenza di commenti musicali resta spesso in secondo piano.

E. Rhomer – “Sei racconti morali”

A. Tarkowski – “Nostalghia”

FILM “OPEN SOURCE”

Con questo termine s’intendono delle opere “aperte”, frutto di molteplici collaborazioni. In alcuni casi si tratta di film d’animazione realizzati con risorse gratuite (ad esempio il software “Blender”), in altri casi di produzioni tradizionali a basso costo. La caratteristica di questi film sta nel fatto che possono essere modificati nelle loro varie parti da qualsiasi utente e pubblicati, scaricando i materiali di cui si compongono, purché vengano sempre riportati i crediti relativi agli autori della versione originale.

Sintel –

Big Buck Bunny –

Lista di produzioni “Open source”

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